Una partita da favola, quella che si sogna da tutta una vita. Martedì sera allo stadio Olimpico è andata in scena per il secondo anno consecutivo la sfida delle sfide, Roma-Real Madrid, e questa volta l'incontro non era macchiato da una tragedia che avrebbe cambiato la storia (l'anno scorso si giocò l'infausta sera dell'11 settembre n.d.r.).
Settantacinquemila spettatori per un colpo d'occhio da brividi. Il popolo romanista, dimenticata in fretta la sconfitta con il Bologna, non si è fatto pregare per riempire lo stadio e abbracciare i propri beniamini con tutto l'amore possibile. Curva Sud stracolma e suggestiva che, con i giocatori in campo, sfoggia una coreografia da mille e una notte.
Tribuna autorità piena zeppa di personaggi di rilievo del mondo dello spettacolo e politico: l'onorevole Massimo D'alema, il sottosegratario al lavoro di AN Pasquale Viespoli, il presidente della camera dei deputati Pierferdinando Casini, il vicepresidente federale Abete, Lino Banfi, Carlo Verdone e, infine, la madrina giallorossa, Sabrina Ferilli. Nelle poltroncine si intravedono anche i volti di due dei giocatori più rappresentativi della squadra della capitale, quelli di Francesco Totti, il Capitano, e di Gabriel Batistuta, il Re Leone, entrambi squalificati, ma pronti a seguire le gesta della loro compagni come spettatori.
Tutto sembra perfetto, lo sembra la Roma di Don Fabio Capello, anche lui squalificato e sostituito in panchina dal vice Italo Galbiati, che per 41 minuti mette in seria difficoltà i bianchi di Spagna, costringendoli nella loro area di rigore e sbagliando almeno due chiare occasioni da gol. Peccato che la forza di una squadra "reale" come quella di Madrid è talmente dirompente da trafiggere la difesa romanista al primo affondo e segnare un signor gol con un bel diagonale di Guti.
Il primo tempo si chiude con le merengues in vantaggio per 1-0.
Il secondo tempo vede la Roma attaccare per soli 10 minuti. Poi il Real segna il suo secondo gol con Raul. La partita finisce lì. I giallorossi si arrendono alla classe e alla tecnica dei campioni d'Europa. Il terzo gol di Guti serve solo affondare definitivamente ciò che già sembrava scricchiolare da tempo.
Rimane solo l'urlo dei settantacinquemila, tifosi commoventi e, per questo, bellissimi, che continuava a riempire lo stadio e ad incitare i suoi campioni, un urlo che corre il rischio di spezzarsi presto.
Sembra, infatti, che la mattina sucessiva alla gara, alle 7,00, tre giocatori della Roma abbiano avuto un incidente in zona Eur, precisamente in viale dell'Oceano Indiano. Erano di ritorno a bordo di una Ferrari dalla festa di compleanno del loro compagno Francesco Antonioli.
Va bene che i giocatori sono ragazzi come gli altri e hanno tutto il diritto di festeggiare un loro amico come meglio credono, ma, forse, tornare a casa all'alba in un normale giorno di allenamento e, soprattutto, dopo due sconfitte consecutive potrebbe essere una pericolosa miccia pronta a far esplodere un ambiente già troppo caldo.