Il fenomeno brasiliano dell'Inter è tornato al gol domenica a Brescia, ed ha così messo la parola fine ai tre orribili anni che l'hanno visto più volte sotto i ferri, con un ginocchio in frantumi ed il morale sotto i tacchi. Alleluia! Ma chi c'è dietro questa rinascita che per qualcuno, che ormai non ci credeva più, ha i toni del miracoloso? Sono le risorse a cui ha attinto Ronnie, le persone che l'hanno tenuto su dopo le urla di dolore per la rottura del tendine rotuleo, dopo le 8 ore quotidiane di riabilitazione e fisioterapia, quando non riusciva neppure a camminare con le stampelle. O quando, ogni volta che sembrava ce l'avesse fatta, un nuovo infortunio lo stoppava per altri mesi. La sua famiglia anzitutto, la moglie Milene ed il piccolo Ronald, gli hanno donato affetto e l'hanno protetto dalla curiosità, a volte morbosa, della gente. Poi il fisioterapista, che è anche il suo migliore amico, Nilton Petrone Quante volte Filè (lui lo chiama così) lo ha spinto alle lacrime, piegandogli gamba e tendine, ogni giorno un millimetro di più, ogni giorno con più dolore… e lui lo vuole sempre con se, tanto che l'ha fatto assumere dall'Inter come suo preparatore personale. Infine, ma forse più di tutti, Ronaldo deve ringraziare Massimo Moratti, il presidentissimo dell'Inter. L'ha sentito fin dall'inizio come un altro figlio, gli ha rinnovato la fiducia (e il contratto) quando anche lui sembrava ormai disperato, ha sempre creduto nella sua rinascita. Ed ora, è giusto per entrambi godersi nuovamente la felicità, quelle corse in campo e le fughe verso il gol, e quell'Inter in testa alla classifica come non accadeva da 10 anni. In bocca al lupo e bentornato, Fenomeno!