- La 35enne con la voce profondamente commossa rivela di essere stata profondamente toccata
- “Non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati di vedere le persone a cui vogliamo bene non soffrire”
Rosa Perrotta condivide con i follower nelle sue storie un qualcosa che l’ha molto toccata e che la commuove profondamente. In giornata è venuta a Roma per un meeting e poi è subito tornata a Milano. “Mi è successa una cosa bellissima in treno. Cioè, mi ha dato tanto con così poco. Voglio raccontarvela perché mi ha fatto concludere la giornata con la consapevolezza e la gratitudine di cui avremmo bisogno di ricordarci tutti i giorni”, esordisce sul social la 35enne. Con le lacrime agli occhi racconta del ragazzo cieco incontrato in treno. “Mi sono sentita una deficiente”, svela.
“Sono appena tornata e volevo raccontarvi questa cosa perché mi ha cambiato tutto. Ritornando a Milano da Roma, ho preso un treno. Seduto alle mie spalle c’era un ragazzo che non avevo ancora visto che parlava al telefono con la nonna. La rassicurava spiegando che ce l’avrebbe fatta, che lei doveva stare serena, tranquilla, che era tutto sotto controllo. Le diceva che a Milano avrebbe trovato l’assistenza che l’avrebbe aiutato a scendere dal treno. Era un ragazzo che poi ho scoperto essere di Cava dei Tirreni, quindi campano. Io ho ascoltato queste cose e mi chiedevo: ‘Chissà che tipo di problema ha questo ragazzo…’”, spiega Rosa.
“Lui alla nonna diceva: ‘Anche a mamma ho detto che dovevo fare questa cosa, perché non è giusto che non faccia mai niente. E poi sai come sono: se io voglio fare una cosa, la faccio, non mi interessa. E’ un’esperienza bella, non me ne voglio privare”. Quando siamo arrivati a Milano, mi sono alzata e ho visto chi era. Il treno si è svuotato… Era un ragazzo non vedente. Scusate sono emozionata dato che questa cosa mi ha molto toccato…”, continua con la voce incrinata dall’emozione la Perrotta.
L’ex volto di Uomini e Donne aggiunge: “Mi sono alzata e mi sono seduta accanto a lui, aspettando tutti scendessero dal treno. Quando si è svuotato, l’ho visto in leggera difficoltà, e gli ho chiesto se potevo aiutarlo, lui mi ha detto: ‘Sì, grazie, sto aspettando l’assistenza’”.
“Probabilmente era il suo primo viaggio da solo in treno - continua la moglie di Pietro Tartaglione - Mi sono presentata, ho chiamato l’assistenza, che poi è salita. Pensate che credevano fossimo insieme, che fossimo parenti… Aiutato dall’assistenza, abbiamo un po’ camminato insieme. Lui mi ha detto che aspettava sua sorella che da Monza sarebbe arrivata a Milano, poi insieme avrebbero preso il treno che li riportava a Monza. Mi raccontava di questa cosa con una felicità ed emozione, mentre tirava fuori il suo bastone, che sarei rimasta lì con lui tutta la sera”.
Rosa sottolinea ancora: “Questa cosa mi ha così toccato che mi ha fatto sentire stupida per tutte le volte che mi lamento di cose sciocche. Perché questo ragazzo, nonostante il suo problema, è così grato alla vita, che parlava con una gioia nel cuore al punto da farmi sentire una deficiente. Do per scontate delle cose che non sono scontate. Ho pensato quanto cavolo siamo scemi che non apprezziamo le cose: in 10 minuti mi ha insegnato la vita, mi ha arricchito. Poi è arrivata la sorella, l’ho salutata e l’ho lasciato con lei”.
La Perrotta conclude: “Non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati di vedere le persone a cui vogliamo bene non soffrire. Dobbiamo fare più caso a quello di cui possiamo godere, non darlo per scontato. Ringrazio questo ragazzo, sono felice di aver potuto condividere un pezzetto della mia esistenza con lui”.