Rosalinda Cannavò dopo l'Ares Gate: 'Ho paura di tornare a casa, temo possa accadermi qualcosa...'

Rosalinda Cannavò dopo il caso mediatico ribattezzato Ares Gate, quello che ha portato la procura di Roma ad aprire un’inchiesta e raccogliere le testimonianze degli ex volti della casa di produzione Ares, di Alberto Tarallo tra i quali Massimiliano Morra, Gabriel Garko ed Eva Grimaldi, racconta la sua angoscia a Il Bianco e Nero, ospite di Gabriele Parpiglia. E’ stata lei a dare il via a tutto, con le parole pronunciate insieme a Morra nella Casa del GF Vip. “Ho paura di tornare a casa, temo possa accadermi qualcosa di brutto”, confessa l’attrice siciliana, exAdua Del Vesco.

Rosalinda Cannavò dopo l'Ares Gate: 'Ho paura di tornare a casa, temo possa accadermi qualcosa...'
Rosalinda Cannavò dopo l'Ares Gate: 'Ho paura di tornare a casa, temo possa accadermi qualcosa...'

“Vivo da mesi con quest’ansia a causa di tutto quello che si è scatenato”, rivela la 28enne su Live Now. Ha lavorato alla Ares per 7 anni, accettando di cambiare il suo nome. “Quando ho iniziato ad avvicinarmi a quel contesto, mi sono stati cambiati il nome e l’età. Una sorta di cambio di identità. Non dovevo dire quanti anni avessi, ma darmene due in meno perché ero già vecchia per il contesto spettacolo. Dopo i 25 anni sarei stata vecchia, pensavo che a partire da quel momento non avrei più lavorato”, spiega.

La Cannavò ha girato alcune fiction, dopo la morte di Todosio Losito, sceneggiatore compagno di Tarallo, ha deciso di tornare in Sicilia. “Sono stata descritta come una mitomane con disturbi della personalità, un’arrivista che non riuscendo a raggiungere il suo obiettivo ha sputato nel piatto in cui ha mangiato - sottolinea Rosalinda amara - Non è così. Il mio allontanamento è stato volontario, quando sono andata via c’era anche una proposta di lavoro. Se avessi voluto continuare a lavorare, sarei rimasta. Sono andata definitivamente via qualche giorno dopo la morte di Teo. Ho preso le mie cose di nascosto dalla dependance in cui vivevo, ho caricato la mia auto e sono andata via”.

E prosegue: “Non lavoravo da un anno e mezzo circa. Non riuscivo ad andar via, a livello psicologico. Non so spiegare il meccanismo, forse era dipendenza. Ogni volta che tornavo giù, dovevo rientrare lì. Quando ne sono uscita, all’inizio ho perso tutto ma il periodo in cui ho iniziato a fare lavori normali, è stato il più bello della mia vita. Ho cominciato a conoscere persone e a parlarci esprimendo le mie idee”.

L'attrice a 'Il Bianco e il Nero' parla del suo passato nella casa di produzione di Alberto Tarallo

A causa dell’esistenza ‘finta’ costruita attorno a lei, si è ammalata di anoressia. “Quella foto racconta un periodo terribile della mia vita. Il peso di tutte quelle menzogne mi ha soffocato. Ho sofferto di disturbi alimentari e anoressia, volevo farla finita, ho pensato varie volte di togliermi la vita. Quello è stato il periodo più brutto della mia vita”, confessa Rosalinda.

Poi la rinascita: “Alla Rosalinda di 10 anni fa direi ‘che gran cogli*na!’, le cose però accadono per un motivo: ora ho capito qual è la mia missione nella vita, ho un progetto ed un obiettivo più grande. In quel periodo avevo annullato me stessa, ero quella che volevano gli altri, non quella che volevo io. Io ricordo la me di quel periodo e posso dire che senza il supporto di un team specializzato in disturbi alimentari, io non ne sarei mai uscita. Il momento decisivo è stato post morte di Teodosio Losito. Mi è crollato il mondo addosso e ho deciso di fare questo viaggio a Lourdes. Ho ritrovato la fede che avevo perduto e scoperto quanto amavo la vita”.

“Sono stata una ragazza con un sogno e ho accettato dei compromessi. Ma avevo paura. Mi veniva detto ‘Se non fai questo, non riuscirai ad arrivare lì’. Temevo di perdere quello che all’inizio mi era stato dato”, racconta la giovane artista ora fidanzata con Andrea Zenga. E ammette: “Io porto avanti la mia verità, anche se ho paura e non volevo inizialmente venire qui. Ho paura di tornare a casa sono mesi che vivo con questa ansia. Temo che mi possa succedere qualcosa”.

Rosalinda conclude: “I miei genitori sapevano tutto delle copertine e degli amori finti, anche il mio ex. Gabriel Garko e io abbiamo avuto il coraggio di smascherare questa cosa e siamo stati condannati per avere raccontato la verità”.

 

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