Sabina Began è arrivata in tribunale a Bari a sorpresa per rendere dichiarazioni spontanee nel cosiddetto "processo escort" che la vede imputata con l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini e altre quattro persone. Look total black, atteggiamento dimesso, l'ex Ape Regina delle feste a Palazzo Grazioli in aula è scoppiata in lacrime e piangendo ha detto ai giudici riferendosi a Silvio Berlusconi: "Ho amato tanto quest'uomo e avrei fatto qualunque cosa per lui".
In qualità di imputata Sabina Began, all'anagrafe Sabina Beganovic, è arrivata in tribunale di Bari per la prima volta. Il processo è iniziato quasi due anni fa, solo ora ha deciso di parlare. In aula, in lacrime, rivolgendosi ai giudici, ha spiegato: "Quando si ama una persona gli si dedica la vita. Berlusconi era un uomo meraviglioso, fantastico. Per me è stato prima un fidanzato poi come un padre. Io volevo difendere il presidente, ho dichiarato che facevo il 'bunga bunga', ma tutti sanno che non era vero. Ho organizzato tante cene, l'ho fatto per lui perché lui diceva che aveva bisogno di loro, volevo compiacerlo. Oggi mi pento e chiedo a Dio di perdonarmi".
In lacrime, contrita, Sabina Began non si è nascosta. In tribunale a Bari, senza un filo di trucco sul volto, ha sottolineato le sue ragione nel giorno dell'ultima udienza del processo in cui è accusata con Tarantini e gli altri di reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
"Appare incredibile immaginare che cene di prestigio, come quelle organizzate nelle residenze del presidente del consiglio con ospiti del calibro di George Clooney, fossero solo occasioni per far prostituire ragazze", ha detto nella sua arringa il difensore della Began, l'avvocato Fabrizio Siggia, che ha chiesto per lei l'assoluzione. "Sabina Began aveva un rapporto intimo con Berlusconi che le consentiva di avere libero accesso alle residenze dell'allora Presidente del Consiglio, Voleva che lui si divertisse, che passasse serate piacevoli, e per questo invitava ragazze che stessero al gioco, che fossero carine, simpatiche e disposte a compiacerlo, disposte a ridere alle barzellette di Berlusconi anche quando non le capivano", ha aggiunto il legale.
Per Siggia le ragazze che partecipavano alle cene erano "allettate dalla possibilità di entrare in un certo ambiente, consapevoli che se fossero state carine avrebbero ottenuto qualche aggancio, magari l'opportunità di fare la velina in qualche trasmissione". "Non è emerso alcun contatto diretto di Sabina Beganovic con nessuna di queste ragazze - ha concluso il difensore - Non c'è prova di rapporti di natura sessuale consumati a Palazzo Grazioli la sera del 5 settembre 2008".