Samantha De Grenet interamente nuda su un giornale d'informazione? Un'opera d'arte. La stessa Samantha De Grenet, nella stessa foto, nella stessa posa, nella stessa nudità su un giornale pornografico? Un'offesa al pubblico pudore ed alla dignità dell'attrice. La differenza tra i due casi di nudo l'ha autorevolmente fissata la Cassazione che, con la sentenza targata 25045, ha confermato, a favore dell'indossatrice e presentatrice televisiva, il risarcimento dei danni da diffamazione per due sue fotografie in cui era ritratta interamente nuda comparse, senza il suo consenso, sulla rivista pornografica "Tv Tabù". Perché? Ebbene, se foto e servizi scandalistici sono inseriti "in un contesto caratterizzato da degrado e volgarità, divengono offensivi e diffamatori perché assumono un significato carico di ambiguità". Secondo la Suprema Corte, che ha condannato il direttore responsabile di "Tv Tabù" e assolto il giornalista che aveva compilato un breve commento alle foto, "la condotta del direttore di un periodico pornografico che inserisca, di sua iniziativa, foto di nudo di una indossatrice nella sua rivista, è lesiva per la reputazione di quest'ultima".
Insomma, le foto della De Grenet non avrebbero avuto nulla di pornografico se fossero state pubblicate su una rivista di informazione e attualità, ma hanno acquisito valenza diffamatoria proprio perché sono state pubblicate su una rivista hard.