Non ci sta Sara Tommasi. La showgirl ed ex naufraga, ora che sta meglio, ha deciso di agire civilmente contro chi le ha fatto girare il film hard quando era in condizioni di salute precarie e in uno stato psicologico alterato. Sulla sua pagina su Facebook ha pubblicato il comunicato stampa dell'ex e ora caro amico Alfonso Luigi Marra in cui spiega nei minimi particolari come, attraverso la giustizia, voglia punire le persone che si sono approfittate di lei.
"Sara agisce civilmente (andando oltre l'incredibile inerzia della giustizia penale) chiedendo 10 milioni di danni per il primo film, e 5 milioni per ogni ulteriore eventuale altro, stante l'essere stati essi girati approfittando del suo stato di palese incapacità, all'epoca, di intendere e di volere", si legge. E ancora: "Rendo noto che Sara Tommasi, benché sia ancora in terapia psichiatrica, non appena ha riacquistato una sufficiente consapevolezza in seguito al ricovero e alle cure, mi ha conferito mandato ad agire civilmente, di urgenza, in via cautelare, e poi ai fini del risarcimento (vista l'incredibile inerzia della giustizia penale, alla quale presenterà comunque denunzia questa volta personalmente), contro Federico De Vincenzo, Giuseppe Matera, la Dive&Star Production Management, gli 'attori' e comunque – in solido – contro chiunque, a qualunque titolo, abbia, pur essendo conscio del suo stato, concorso nel porre in essere l'attività di farle girare il noto film porno e l'altro, o forse altri due, di cui è stata ora annunziata la pubblicazione.
Due ulteriori film che, salvo migliori verifiche (Sara ha ricordi molto confusi), sono stati presumibilmente girati il 19.9.2012.
In quella circostanza, Sara, alle 2.30 del 18.9.2012, inequivocabilmente in stato confusionale, lasciò la casa dove si trovava insieme alla madre adducendo che si recava a fare un calendario (il 12.9.2012 alle 15 circa si erano presentati a casa di Sara il De vincenzo e il Giuseppe Matera, i quali, insistentemente, volevano portarla via per detto calendario, precisando reiteratamente che si trattava solo di un calendario e giammai di un film porno, così come la madre, da un'altra stanza, ha avuto modo di ascoltare, per poi intervenire, non fidandosi dei due, riuscendo a impedire che la portassero via subito).
Tornando al 18.9.12 alle 2.30, la madre, di lì a poco, telefonava al De Vincenzo invitandolo a non far fare nulla di pornografico alla figlia perché poche ore prima, cioè alle 21 del 17.9.12, il Prof. Athanasios Koukopoulos aveva certificato che era in stato di "delirio psicotico", e già il 14.9.12 era stata visitata dal prof. Alberto Siracusano, che aveva diagnosticato il suo stato di incapacità di intendere e di volere e aveva prescritto l'immediato ricovero in clinica psichiatrica. Circostanza, quella della diagnosi del prof. Siracusano, di cui la madre della Tommasi – sempre nell'intento di dissuaderlo dal far girare film porno alla figlia – aveva messo al corrente telefonicamente anche il Matera. Cose tutte che non sono evidentemente bastate a distogliere costoro dai loro fini e a farle girare ugualmente, in quello stato, il film di cui ora si annunzia la pubblicazione e presumibilmente anche un altro".
"L'azione civile sarà intrapresa di urgenza, in via cautelare, ai fini del sequestro sia del primo film che di questo che starebbe ora per essere pubblicato, e poi, quale che sarà l'esito del procedimento cautelare, proseguita nel merito, se occorrerà, per tutti e tre i gradi di giudizio - conclude poi Marra - In detta azione civile Sara Tommasi intende richiedere il sequestro delle somme tutte ottenute dalla commercializzazione del film o dei film, e comunque la somma di 10 milioni di euro di risarcimento danni patrimoniali e non patrimoniali per il primo film, e di 5 ulteriori milioni di euro per la pubblicazione di ogni ulteriore altro".
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