Sarah Felberbaum sul marito Daniele De Rossi: "Non sapevo chi fosse, dicevo: 'Mai con un calciatore'"

Sarah Felberbaum è innamoratissima di Daniele De Rossi, sposato nel 2015 e con cui ha avuto Olivia Rose, 8 anni, e Noah, 6. “Abbiamo sempre separato il lavoro dalla vita personale. E’ successo senza che lo pianificassimo a tavolino. Poi ogni tanto ci ritroviamo per un confronto, uno scambio di emozioni che fortifica”, spiega l’attrice 42enne a Grazia parlando del rapporto con l’ex giocatore della Roma 39enne, ora allenatore della Spal. E pensare che quando ha visto lo sportivo la prima volta non l’avesse neppure riconosciuto. Non sapevo chi fosse. Dicevo: ‘Mai con un calciatore’, rivela.

Sarah Felberbaum a Grazia sul marito Daniele De Rossi: "Non sapevo chi fosse, dicevo: 'Mai con un calciatore'"

De Rossi era famosissimo, non solo nella Capitale, ma in tutto il mondo, uno dei centrocampisti più desiderati dalle squadre europee. Per Sarah, però, era uno sconosciuto. “Sì, ero in un grande ristorante, seduta dalla parte opposta all’ingresso. Mi sono girata senza un motivo nell’istante esatto in cui è entrato: quelle combinazioni un po’ magiche, come se fosse successo solo per incontrare i suoi occhi. Sono rimasta incantata ed ero curiosa di sapere chi fosse. La gente lo riconosceva, allora sono andata dal barman, un mio amico, e gli ho chiesto chi fosse, racconta.

L’attrice 42enne e l’ex calciatore 39enne, ora allenatore della Spal, sono sposati dal 2015

La Felberbaum era distante dal mondo del pallone, chiarisce: “Ero la classica che, per ignoranza, diceva: ‘Mai un calciatore nella vita’. Poi guardi che cosa è successo: è ironica la vita. Daniele è un uomo carismatico, ma soprattutto ha un grande spessore, una bellezza interiore speciale, che molti riconoscono”.

Dallo sportivo Sarah ha avuto Olivia Rose, 8 anni, e Noah, 6

Il marito l’aiuta sempre, è a lui che si stringe quando prova dolore. Sarah svela: “Prima avevo un’attrazione nei confronti del dolore. Era come una calamita: quando arrivava mi piaceva anche starci dentro. Adesso no, riesco ad analizzarlo, a dargli una forma, renderlo concreto per poi mandarlo via. Non ho paura di dire: ‘Sto male’, anche se non so perché. E per stare meglio a volte ho semplicemente bisogno di appoggiarmi fisicamente a Daniele. Devo sentire il suo calore. Quando capita, lui sa che qualcosa non va, e mi aiuta a rasserenarmi”. 

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