- La 49enne fa un’analisi spietata sul comportamento messo in atto dalla conduttrice
- La 42enne avrebbe escogitato un piano per “ricostruire la reputazione a colpi di eventi mediatici ben retribuiti”
Selvaggia Lucarelli fa un’analisi spietata sul comportamento di Ilary Blasi e l’attacca. Affida a Il Fatto Quotidiano il suo commento sulla spinosa e pruriginosa questione riguardante la conduttrice. La 49enne ne parla in occasione delll’uscita del libro della 42enne, “Che stupida”. “Ha capitalizzato sulla separazione, ne è uscita più ricca come una paracu*a”, sottolinea.
La scrittrice e blogger premette che non ha letto il libro e non sa se lo farà. Però puntualizza: “Ormai, come sono andate le cose è molto chiaro e per la verità lo era già quando Totti pubblicò quel video in cui diceva che no, non aveva un'altra, ma voleva convincerci con la faccia di chi ha appena rapinato una banca. Il battito d'ali che ha scatenato la tempesta legale e mediatica ancora in corso (il libro ne è solo l'ultimo atto) non è stato il fatto che lui si sia innamorato di Noemi o che avesse scoperto un flirt di Ilary, ma l’iniziale gestione della separazione da parte di Francesco Totti”.
Secondo la Lucarelli tutto si consuma a causa dell’intervista di Totti al Corriere della Sera, intervista consigliata dal legale che assisteva in quel momento l’ex calciatore, Annamaria Bernardini de Pace. “Ilary, in tutta risposta, ha iniziato a scavare la trincea. Nel frattempo, sempre sui giornali, continuavano a uscire velenose veline sulla separazione (con Ilary nel ruolo della mantide-ladra di orologi), finché Totti non ha poi chiuso i rapporti con la De Pace. La sua ex, però, ormai covava vendetta. Aveva un piano. Quello di ricostruire la sua reputazione a colpi di eventi mediatici ben retribuiti e di chiudere accordi a lungo termine con Netflix e Mondadori mentre Totti giocava tranquillo a padel. Niente interviste gratis su riviste, quotidiani o storie su Instagram per difendersi”, precisa.
“Ilary ha gestito la separazione in stile anni 90, vendendo le sue memorie ai grandi media (piattaforma streaming, editoria) e capitalizzando l'infelicità come solo le star più paracu*e hanno sempre saputo fare”, scrive Selvaggia. E aggiunge: “Ha venduto ogni singola goccia di matrimonio e separazione a un prezzo molto più alto dei Rolex in cassaforte. Ne è uscita non solo più ricca, ma anche furbescamente più umana, a tratti naïf, dipingendosi come la moglie candida che al massimo prende il caffè con uno sconosciuto per ammazzare il tempo tra una piega e uno shooting, mentre il marito si innamora davvero di una sua sosia”.
La Lucarelli precisa: “Ovviamente nessuno di noi ha mai creduto alla storia del semplice caffè. Che fosse almeno un cappuccino con doppio espresso era più che evidente, ma non importava".
"Unica, il goffo documentario di Netflix, senza dirlo spiegava una cosa semplice: il matrimonio era sfilacciato, Francesco era ormai un ex calciatore incapace di riciclarsi in ruoli da manager o allenatore nel calcio, Ilary invece era all'apice del successo. Perché a 40 anni gli sportivi invecchiano, le conduttrici fioriscono. I ruoli iniziali erano invertiti, non c'era più la signora Totti, c'era il marito di Ilary. Crudele e così difficile da metabolizzare per chi fino a ieri era il re di Roma, che alla fine entrambi guardano altrove. A lui è capitato di innamorarsi, a lei di distrarsi. A lui di avere una relazione, a lei di flirtare” dice ancora la giornalista.
Selvaggia prosegue facendo notare come Totti si sia fidanzato con una donna che ha la stessa fisionomia di Ilary. L'ha portata negli stessi luoghi dove andava con la presentatrice, facendole conoscere i figli.
“Ilary rimane a vivere in quella specie di circolo sportivo che era la loro casa, si fidanza con tal Sebastian che come Noemi Bocchi ha il chiaro mandato di non proferire parola per non combinare casini, perché qui c'è in ballo una separazione con addebito e chi vince si ripiglia 'tutt' chell che è suo'. Nessuno ha capito cosa faccia di preciso Sebastian, forse il travel designer, dal momento che come il nano di Amélie appare sullo sfondo di tutti i viaggi di Ilary del mondo. Sempre a proposito di viaggi, sembra avere più il famoso ruolo del 'traghettatore', ovvero di colui che ti accompagna fuori da una relazione finché poi non trovi uno che ti piace di più, fatto sta che Ilary si è fatta castana e dice di guardare avanti”, spiega ancora nella sua disanima.
Così dopo il docufilm arriva il libro e una ennesima intervista tv: “Ilary, questa volta, durante l'intervista ha anche aggiunto che tende una mano a Totti (con la faccia di chi pensava ‘ma quando mai, così quello mi sfila l’orologi') e che non è sicura che Totti leggerà il suo libro, perché ‘Totti che legge un libro!?’. E giù a ridere, come se non fosse altrettanto improbabile che lei un libro l'abbia perfino scritto”. Selvaggia infine conclude: “Insomma, oggi esce Che stupida, ma ‘che gran simpatica paracu*a’ sarebbe stato un titolo più onesto”.