Selvaggia Lucarelli è stata condannata per aver dato della 'trans' ad Alessia Mancini, Miss Lazio 2010. L'opinionista, blogger, conduttrice, scrittrice e giornalista dovrà pagare un'ammenda di 500 euro per le sue affermazioni contro l’allora finalista del concorso di Miss Italia che si svolse a Salsomaggiore. Dovrà anche versare il pagamento della sanzione penale. Selvaggia, accusata di diffamazione, dovrà liquidare un risarcimento danni di 5mila euro alla parte civile.
Selvaggia Lucarelli è stata condannata. Quando diede della 'trans' ad Alessia Mancini non fu 'politicamente corretta' come ama sostenere di essere. La 42enne nel suo blog l’11 settembre del 2010 insinuò il dubbio della transessualità della ragazza, nata a Roma nel 1986, perchè per lei troppo alta: nel post sottolineava che 184 centimetri sono troppi per una donna.
Alessia Mancini all'epoca, profondamente ferita dalle affermazioni di Selvaggia Lucarelli, che le aveva dato della 'trans', ebbe persino una crisi di pianto in diretta, su Rai Uno, consolata da Milly Carlucci.
"Non ho niente contro il mondo trans, ma non sono una di loro. Ovviamente queste voci mi hanno amareggiata, ma è stato un momento. Poi mi sono messa a ridere, talmente è inverosimile. Bisogna essere come "folgorati" per inventarsi una cosa come questa. Sono venuta a Miss Italia per divertirmi e voglio continuare a farlo. Per essere ripagata da queste cattiverie fatemi ballare con Raimondo Todaro", poi replicò. Nel 2013 decise di denunciare Selvaggia per diffamazione. Ora si prende la sua rivincita: la Lucarelli è stata condannata.
A Gay.it, intervistata da Alessio Poeta, la 42enne in merito alla condanna ha detto: "Sbagliai a non verificare una notizia. In dodici anni può capitare e può capitare per cose molto più serie, qui si parla di gossip. Io diedi il nome della Miss, ma tutti i giornali, in primis quelli che oggi scrivono della mia condanna, da giorni scrivevano che tra le ragazze in gara c’era una trans. Anche loro hanno scritto una falsità. Mi fidai, sbagliando, di una fonte; che poi è il più noto giornalista di gossip, non proprio il primo che passava di lì, ecco. Però, allo stesso tempo, va detto che non c’era un intento diffamatorio e mi spiace che invece sia passato questo. Aspetto comunque di leggere le motivazioni e poi deciderò un eventuale ricorso. Nel frattempo quello che mi spiace di più è leggere, per esempio, titoli come quello sul Corriere della Sera, della serie: “Selvaggia Lucarelli la umiliò additandola come trans”. Umiliò? Additandola? Ecco, per me, quel titolo, è umiliante sì, ma per tutti i transessuali. Io ho le spalle larghe, pur essendo donna dalla nascita, giuro".