Selvaggia Lucarelli, toccante post sulla madre malata di Alzheimer: 'Due anni fa, era già in fase avanzata della malattia e...'

Selvaggia Lucarelli da anni assiste la mamma, Nadia Agen, 78 anni, malata di Alzheimer. Sta accanto all’anziana donna, colpita da questa patologia neurodegenerativa, l’aiuta e l’assiste, anche se non è facile. E’ proprio alla madre che la giornalista dedica sul social un toccante post. “E’ una malattia crudele”, spiega la 47enne. “Due anni fa era già in una fase avanzata”, aggiunge, lasciando ben capire come l’Alzheimer sia un vero e proprio dramma, che spesso, nelle famiglie toccate, lascia solo macerie.

Selvaggia Lucarelli, toccante post sulla madre malata di Alzheimer: 'Due anni fa, era già in fase avanzata della malattia e...'
Selvaggia Lucarelli, toccante post sulla madre malata di Alzheimer: 'Due anni fa, era già in fase avanzata della malattia e...'

“L'Alzheimer è una malattia crudele. Rade al suolo il futuro, inebetisce il presente. Lascia in piedi qualche edificio del passato. Mescola il tempo e le sequenze, si colloca nell'oggi un viaggio fatto da bambini, si ricorda un viaggio che non si è fatto mai, si descrive un ritorno da un luogo che non esiste. Poco prima del Covid ho portato mia madre a vedere l'area di CityLife qui a Milano. ‘La conosco, qui ci sono stata in gita da bambina’, mi diceva", scrive Selvaggia Lucarelli, accompagnando le sue parole con una foto della mamma in bianco e nero sfocata, proprio come i ricordi nella mente dei pazienti di Alzheimer.

La 47enne con Nadia Agen che la tiene per mano da piccolissima

“Succede, nella prima fase dell'Alzheimer, che si entri spesso in conflitto col malato, che si finga che sia solo una persona un po' confusa. Mia madre, due anni fa, era già in una fase avanzata della malattia, discutere non aveva senso. Non serviva contraddirla. Non era più lei. Non c'era più mia mamma per come l'ho conosciuta, così attenta alla verità, così libera nelle sue idee e così borghese nelle sue paure, così curiosa, ironica”, prosegue.

La giornalista da tempo assiste la donna 78enne colpita da questa patologia neurodegenerativa

Poi svela un piccolo gesto compiuto dalla mamma che le ha fatto ritrovare la donna che conosceva: “Oggi è successo che l'ho lavata, le ho messo dei vestiti puliti. Mentre le sfilavo i pantaloni del pigiama, la sua mano ormai debole ha afferrato l'elastico. E l'ha fatto con una forza tenace, che arrivava da lontano. Dalla sua essenza. Perché mia mamma è sempre stata così, estremamente pudica, ai limiti del bigottismo”.

La Lucarelli in uno scatto di famiglia

“Ecco, in quella mano improvvisamente vigorosa, che difendeva il suo corpo da uno sguardo indiscreto, ho per un attimo ritrovato mia madre. ‘Lasciami fare una volta tanto!’, l'ho rimproverata. Le ho parlato come se fosse ancora lì, senza sconti. E ho capito che qualcosa, nel marasma dei ricordi che si mescolano, sopravvive alla malattia e a quel qualcosa, chi accudisce, si deve attaccare con tutta la forza che ha. Come la mano di mia mamma a quei pantaloni”, conclude la Lucarelli.