- La socialite pugliese 63enne ha parlato con ‘Il Corriere della Sera’
- L’allenatore svedese è morto ieri, 26 agosto, in Svezia, per un tumore al pancreas
Nancy Dell’Olio ha detto di avere sentimenti contrastanti dopo la morte di Sven-Goran Eriksson, l’uomo a cui è stata legata per moltissimi anni. Per lei è stato “il terzo uomo” più importante della sua vita.
L’avvocatessa 63enne ha parlato con ‘Il Corriere della Sera’ dopo la notizia del decesso dell’allenatore di calcio, venuto a mancare dopo una battaglia contro il tumore al pancreas, nella sua Svezia.
I due erano al centro dell’attenzione dei media durante il periodo in cui lo svedese, scomparso a 76 anni nella cittadina dov’era nato al confine con la Norvegia, era allenatore dell’Inghilterra. I tabloid non gli davano tregua. Poi ci furono le accuse di tradimento e le liti. La loro storia è durata tra il 1997 e il 2007.
“Sono combattuta, i miei sentimenti sono tanti e in apparente contrasto tra loro. È una giornata non facile, sapevo sarebbe arrivata. Ci sono sempre stati un po’ di speranza e tante preghiere, ma questo distacco lo vivo da un po’. Quando è arrivata la notizia, pur aspettandomi che fossimo vicini vista l’uscita del documentario, pensavo di essere più pronta, ma non lo ero e non lo sono”, ha affermato Nancy al quotidiano.
I due si erano riavvicinati, anche se non fisicamente, dopo la diagnosi di lui: “Non c’è stata una vicinanza fisica, perché facevamo vite diverse. Dopo la notizia ci siamo sentiti in un modo più intimo e vero, come non facevamo da tempo. Abbiamo messo da parte situazioni meno gradevoli. Due esseri umani che si ritrovano. Ho cercato di informarmi sui suoi medici, ho messo a disposizione i miei contatti”.
In qualche modo si sono ritrovati: “Sì, per quanto non abbiamo avuto il tempo di rivederci. Sono state chiacchierate al telefono. Cercavo di suggerirgli di andare in un centro sperimentale a Boston, ma ha preferito continuare con il suo medico”.
Eriksson durante l’ultimo periodo ha anche registrato un documentario in cui parla di tutto, malattia inclusa: “È sempre stato estremamente chiuso e riservato, aveva una natura diversa dalla mia: amava una vita riservata per quanto la nostra fosse molto pubblica. Invece la notizia della morte l’ha cambiato”.
“Ha voluto condividere questo con il mondo, salutare tutti prima che fosse troppo tardi. Ha cercato di percepire l’affetto degli altri, cercando di capire se ha lasciato un segno, nel bene e nel male. È stato molto bello quanto triste e commovente per tutti. Ma forse è il modo migliore per avere le potenzialità di prendere al massimo e perdere quei timori, quelle timidezze che ha avuto per tutta la vita”, ha aggiunto la socialite pugliese.
Infine ha speso belle parole per lui: “Era davvero una bravissima persona, deve essere ricordato così. Lo era, diversamente non mi sarei innamorata di lui. Elegante, intelligente, molto ‘caring’ come si dice in inglese, era attento, ospitale, gentile. I miei ricordi sono un po’ diversi, perché ci sono state delle turbolenze”.
“Io ho sentimenti contrastanti, sono tristissima, confusa. Con lui finisce una parte della mia vita. È stato il terzo uomo più importante della mia vita, dopo mio padre e il mio primo marito”, ha concluso.