Per i suoi legali nessuna sorpresa. Silvio Berlusconi è stato condannato a 7 anni di carcere e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per concussione per costrizione e per prostituzione minorile. Il Rubygate ha avuto il suo atto finale, solo il primo, a dir la verità.
Il verdetto, durissimo, è stato emesso dal Tribunale di Milano dopo che le tre giudici sono rimaste chiuse per ben sette ore in camera di consiglio.
La pena comminata all'ex premier è stata superiore a quella chiesta dall'accusa che consisteva in sei anni, cinque per la concussione e uno per prostituzione minorile. I giudici hanno pure disposto la trasmissione degli atti alla Procura perché prenda in esame le presunte false testimonianze rese nel processo da alcune ragazze del 'clan delle Olgettine'.
Berlusconi alla lettura della sentenza si trovava ad Arcore con i suoi collaboratori più stretti e la fidanzata Francesca Pascale.
Tante le reazioni, contrastanti, nel mondo politico. Per gli appartenenti al Movimento 5 Stelle il Cavaliere "deve andare in carcere". Ira nel Pdl, con Angelino Alfano molto rabbuIato. Il Pd ha fatto sapere di "aver preso atto della sentenza".
"Sdegno e amarezza" per la figlia di Silvio, Marina Berlusconi. "Non chiamiamola giustizia", ha detto il presidente di Modadori. E ha aggiunto: "Questo processo è stato concepito per essere celebrato sulle pagine dei giornali e nei talk show, per sfregiare l’uomo individuato come il nemico politico da demolire e non per stabilire la verità dei fatti". Sulla stessa lunghezza d'onda Pier Silvio: "In tutti questi anni, non ho mai commentato le tante ingiustizie subite da mio padre. Non è mio costume esprimere pubblicamente i miei sentimenti o dare interpretazioni politiche dell’operato della magistratura. Ma questa volta non posso tacere. E' una condanna assurda. Non pretendo che tutti conoscano mio padre dal lato umano come lo conosco io, ma posso assicurare che questa condanna è assurda: quello di cui l’accusano, e lo dico con tanta rabbia e con le lacrime agli occhi, è quanto di più lontano e contrario dall’uomo che è".