Il 26 febbraio prossimo arriverà al cinema con il suo nuovo film, che dirige e di cui è protagonista: "Le leggi del desiderio". Silvio Muccino è Giovanni Canton, un live coach convinto che praticando tecniche raffinate si possano raggiungere tutti gli obiettivi che si desiderano nella vita e proprio per dimostrarlo organizza un concorso per selezionare tre persone alle quale dedicherà sei mesi del suo tempo per il raggiungimento dei loro desideri. Nel cast anche Nicole Grimaudo, Maurizio Mattioli, Carla Signoris, Paola Tiziana Cruciani e Luca Ward.
L'attore e regista 32enne è carico. A La Repubblica racconta il suo momento e la sua evoluzione nel tempo, come persona, oltre che professionalmente. Silvio Muccino risponde pure al fratello Gabriele, tornato recentemente, sia via social che in tv, a parlare pubblicamente della loro rottura: gli chiede che il privato resti tale.
"In un momento in cui si propone un film, parlare dei fatti propri può sembrare strumentale. Io non l'ho mai fatto. Percepisco che le persone non ne possono più di tutto questo. Ci sono cose da rettificare, si è sentita una sola campana", spiega Silvio Muccino.
Nel rispondere indirettamente al fratello Gabriele, Silvio Muccino poi continua: "Questi quattro anni sono stati per me un momento di elaborazione. Vissuto in silenzio, per un rispetto che dovrebbe essere mutuo. Discutere pubblicamente mi fa orrore. Finita la promozione del film, se sarò costretto e la cosa continuerà a debordare, risponderò con un comunicato, come ho fatto in passato. Ma mi auguro che le cose private restino tali. Per decenza e per non nuocere alle persone che potrei coinvolgere".
La richiesta è chiara, ancora una volta. Silvio Muccino risponde a Gabriele si augura che il privato resti tale. Lo ha già fatto in passato. Non vuole che tutto questo finisca in bocca ai media. Il suo privato, semmai, vuole essere lui stesso a raccontarlo. Quello che lo descriva come uomo. Oggi è finalmente cresciuto, attraverso quell'intimità cercata duramente.
"Ciò che avrei voluto, in un certo momento della mia vita, era essere più invisibile, meno esposto. A quindici anni è un'esperienza forte l'essere preso e messo davanti alla macchina da presa, davanti a tutti. Ed è sana la possibilità di startene nella tua cameretta, protetto dal mondo. Non a caso poi nella vita ho cercato quella condizione", sottolinea. Ora è tornato con il suo film e non si preoccupa se il pubblico lo seguirà o meno. Silvio Muccino, che risponde duramente a Gabriele e chiede che il privato resti tale, ha le sue certezze: "Molto poco furbescamente, non mi pongo questo problema. Mi interessa più raccontare gli altri che le mie cosette". E tenere gli affari di famiglia in famiglia.