Simona Ventura per la prima volta parla della malattia del compagno Giovanni Terzi. La coppia, da diversi anni è legatissima, ha scoperto da poco che il giornalista ha lo stesso male che si è portato via sua madre, la dermatomiosite amiotopica. Gli ultimi mesi sono stati davvero duri. Oltre a dover andare una volta ogni quattro settimane in ospedale per la terapia, le medicine hanno fatto venire il diabete al 57enne.
E c’è di più: potrebbe essere necessario sottoporsi ad un trapianto polmonare. Non proprio una passeggiata. Ma Simona, famosa per il suo carattere di ferro, non ci pensa affatto a mollare: si batterà fino all’ultimo per provare a bloccare la degenerazione della malattia ereditaria. Intervistata da ‘Il Corriere della Sera’ ha fatto sapere: “Giovanni, e lo dico perché ne ha parlato lui, ha una malattia autoimmune abbastanza seria, ma abbiamo la consapevolezza di fare tutto quello che serve perché si arresti”.
Per la 56enne, Terzi è davvero l’uomo giusto. “Per la prima volta ho trovato una persona complementare a me, non ci lasciamo mai. Sognavo un uomo che non fosse geloso del mio successo e non entrasse in competizione con me. Se riesco a fare tante cose è anche grazie alla serenità che mi dà. La nostra, più che una famiglia allargata è una comune. Abbiamo 5 figli, i miei più i suoi, Ludovico e Giulio. E per noi vale il detto ‘tutti per tutti’”, ha aggiunto.
Parlando proprio del suo ruolo di madre e della gestione dei figli da donna in carriera, la presentatrice, che da domenica 3 ottobre tornerà in tv con il programma ‘Citofonare Rai2’, ha continuato: “Ho avuto la fortuna di avere i miei genitori e molte persone che mi hanno aiutata. In primis la tata Lulù, ecuadoregna, che mi ha supportata per tredici anni: 13 di Nic, 11 di Giacomo e 6 di Caterina”.
“Ho cominciato a lavorare nel ‘94, ma ho avuto il grande exploit nell’intrattenimento dal 2000 al 2010: anni d’oro dal punto di vista lavorativo, ma complicati per la famiglia. E agrodolci, sull’ottovolante: nel 2004 mi sono separata... Continuare a crescere i miei figli da madre single non è stato facile, qualcosa sul campo ho lasciato. Però sono sempre stata molto presente con loro: mi alzavo la mattina a portarli a scuola, non mancavo mai a una recita, a un incontro con gli insegnanti”, ha spiegato. “Ero una specie di caterpillar: la disciplina me l’ha insegnata mio padre militare, lo stacanovismo l’ho ereditato da lui”, ha infine sottolineato.
Durante la chiacchierata con il quotidiano Simona ha anche parlato della calunnia peggiore che sia mai stata fatta nei suoi confronti: “Di essermi drogata. Per anni ho fatto l’esame del capello. Questa calunnia era talmente dominante sui giornali che mi sono detta: ora con il primo che ci riprova mi rifaccio casa”.