- L’attrice e regista 50enne dice la sua su un argomento abbastanza spinoso e discusso
- “Io li utilizzo per promuovere il mio lavoro o condividere cose belle o divertenti”
Paola Cortellesi gioisce per il successo inarrestabile del suo primo film da regista, “C’è ancora domani”. In una lunga intervista al Corriere della Sera l’attrice si racconta e affronta anche un argomento assai spinoso e discusso. “I social li trovo pericolosi”, sottolinea senza mezzi termini. L’artista spiega cosa pensa di chi si mette in ‘vetrina’ nelle app.
Parlando del suo cinema, la Cortellesi spiega: “A me non piace considerare il pubblico, i suoi gusti, con sussiego, come una 'massa' indistinta, di persone da guardare dall’alto in basso, spesso pensando che meno sono, meglio è. Penso sia giusto cercare di portare il contenuto più alto al pubblico più largo. ‘La grande guerra’, ‘Il Sorpasso’, ‘Una giornata particolare’ non sono forse riusciti proprio a far questo? Nella platea che qualcuno presuntuosamente definisce ‘massa’ ci sono talenti, competenze, cuori che meritano attenzione e rispetto”.
Quando le si fa notare che nella ‘massa’ ora ci sono anche i social, Paola precisa: “Li trovo pericolosi. Io li utilizzo per promuovere il mio lavoro o condividere cose belle o divertenti, ma non capisco perché debbano essere la vetrina della propria vita personale. Che senso ha esporsi, per come ti vesti o come mangi, al giudizio di persone che non conosci?”.
La Cortellesi aggiunge: “Mi preoccupano soprattutto gli adolescenti, il cui impatto con la vita, nella stagione della loro formazione, avviene in un clima di tribunale permanente. Non tutti hanno la forza di superare critiche feroci e derisioni. Avere un ‘pubblico’, a quattordici anni, è pericoloso, molto pericoloso”.