- La giornalista 49enne ha commentato l’ultima puntata del podcast del rapper
- Pensa che con alcune affermazioni Fedez stia danneggiando ancor di più la reputazione della moglie
Selvaggia Lucarelli ha espresso “solidarietà” a Chiara Ferragni perché ritiene che il marito la stia danneggiando ulteriormente dopo gli scandali degli ultimi mesi.
La giornalista 49enne è intervenuta via social dopo l’ultima puntata di Muschio Selvaggio, il podcast di Fedez, in cui quest’ultimo l’ha attaccata dialogando con Marco Travaglio, direttore del quotidiano con cui la Lucarelli collabora.
Dopo la messa in onda dell’episodio, Selvaggia, che è stata la prima a scoperchiare il caso del Pandoro Balocco che ha portato la Ferragni nell’occhio del ciclone, ha scritto sul social: “Solidarietà a Chiara Ferragni che pagherà centinaia di migliaia di euro tra consulenti, legali e taskforce per poi ritrovarsi accanto un tizio che invita nel suo podcast Marco Travaglio convinto di: A) Tendergli un’imboscata; B) Possedere dialettica e cultura per poter uscire vincente da un confronto con Marco Travaglio, anziché bofonchiare paonazzo per 40 minuti ‘però Selvaggia è kattiva’ (poi dice che Luis Sal se ne è andato per non reggergli il moccolo, strano)”.
Poi ha aggiunto: “C) Convincere qualcuno che il problema sia la storia dello squalo e non il Pandoro; D) Convincere che davvero lui si ponga il problema della protezione delle persone più fragili sul web, quando ci mostra i suoi minori dall’ecografia in poi e nelle situazioni più intime e private”.
E ancora: “E) Avere accanto Capezzone e giudicare il mio giornalismo anziché quello di Libero e di Capezzone (ricordare i meme e gli sberleffi di Capezzone su Murgia e Saviano, le frasi infelici sui migranti, su Bellanova, sulla teoria gender o di quando scrisse che il carabiniere Raga era stato ammazzato da due nordafricani gli pareva brutto, vuoi mettere l’ennesima puntata sulla raccolta fondi e lo squalo!)”.
Infine l’ultimo punto, F: “Tentare invano di delegittimare chi gli ha rotto il giocatolo (io) non rendendosi conto di ridicolizzare se stesso e, cosa ancor più grave, far ridicolizzare dai suoi ospiti sua moglie che in questo momento non ha bisogno di altri danni reputazionali”.
“Ps: E il bello che il suo ego gli impedisce di capire che forse non sento proprio l’esigenza di andare a confrontarmi sulle mie inchieste con lui. Per me è un fenomeno, non un interlocutore (ma poi Travaglio lo ha chiamato lui, ha fatto tutto da solo)”, ha concluso.