''Riconosco di essere stata aggressiva e arrogante'': Sonia Bruganelli fa mea culpa e parla anche del fidanzato in una nuova intervista

  • La produttrice 50enne ammette di aver avuto una corazza: “Avevo a fianco un uomo importante e…”
  • “Quando è nata la nomea per cui io fossi una che decideva tutto anche per Paolo, in parte mi è piaciuto”

Sonia Bruganelli è al centro delle critiche da quando si esibisce a Ballando con le Stelle. In una lunga intervista al Corriere della Sera l’ex moglie di Paolo Bonolis fa il mea culpa. Riconosco di essere stata aggressiva e arrogante, dice. Parla anche del fidanzato, insegnante di danza nel dancing show di Milly Carlucci, Angelo Madonia.

''Riconosco di essere stata aggressiva e arrogante'': Sonia Bruganelli fa mea culpa e parla anche del fidanzato in una nuova intervista

La produttrice 50enne ha accettato di partecipare per “curiosità verso il ballo”. In questa competizione si deve ‘affidare’ al suo partner in pista, Carlo Aloia, cosa per lei non facile. “La mia vita professionale mi ha portato a voler far vedere che ce la sapevo fare anche più di quello che era vero. Avevo a fianco un uomo importante, ma volevo che il mio lavoro fosse riconosciuto. E così, quando è nata la nomea per cui io fossi una che decideva tutto anche per Paolo, in parte mi è piaciuto. Paolo non ha mai imposto la mia presenza in tv. Ma ho iniziato a lavorare nell’ambiente, molto maschile, delle produzioni televisive quando avevo 24 anni e ora che ne ho 50 mi ritrovo con una corazza, spiega.

Da opinionista ha sempre mostrato gli artigli. “Uno poi va in analisi e sì, posso dire di essere stata arrogante. Ma il male non l’ho fatto agli altri, piuttosto a me stessa. Con quell’atteggiamento non facevo altro che tentare di esorcizzare un dolore che provavo io, mostrando un lato diverso, forte di me”, chiarisce Sonia. Sulle critiche che riceve a Ballando però precisa: “Vorrei capire cosa in questo percorso dà fastidio. E’ una esperienza diversa da quello che ho sempre fatto. Mi ci butto con il mio corpo normale, meno abituato alla fatica fisica e lontano dai canoni estetici televisivi. Ma se alla fine mi si giudica non per il risultato di quello che faccio in sala prove ma per tutto quello che ho postato in questi anni, allora si annulla il mio sforzo e diventa un altro format”.

La Bruganelli accetta i giudizi sulla performance, ma c’è un ma: Ogni volta devo affrontare una shitstorm, magari su cose di 4 anni fa. Io mi sono messa dietro i riflettori quando ho conosciuto Paolo e ora, con questo nuovo ruolo, il bello sarebbe provare ad alleggerirmi”. E sull’ex, sempre molto nominato, sottolinea: E’ difficile emanciparsi da tutto quello che riguarda lui. Inoltre mi sto rendendo conto che tanto di quello che sono diventata dipende da quanto abbiamo vissuto assieme e che non è disdicevole ammetterlo. La vita che ho costruito con lui ha determinato la persona che sono oggi e non c’è nulla di male. Anzi, sono riconoscente”.

Non desidera più ‘sbottare’. Sonia svela: “Ora la sfida è tra me e la gente che mi guarda e se non faccio capire che voglio migliorare la colpa sarà mia, non della giuria. Devo migliorare il mio modo di esprimere la gioia e anche il dolore. Riconoscere di essere stata a volte aggressiva è un passo”.

Non è pentita di aver deciso di mettersi ‘davanti la telecamera’: "Tutto serve, anche questo scombussolamento”. La critica maggiore la fa lei a se stessa: “Credo di essere una donna molto più generosa di quello che ho voluto mostrare. Mi prendo la responsabilità: sono stata leggera nel giocare con i mezzi di comunicazione. Ha mostrato la sua vita lussuosa: “Io sono diventata per tutti quella dei jet privati, delle borse, delle scarpe. Lo sono stata perché ho veicolato io, con cocciutaggine, questa immagine: non volevo sconti, e so come si ricevono, nel caso. Ma forse volevo dimostrare a me stessa di poter affrontare tutti questi nemici... o forse una parte di me pensava anche di meritarli, ma ora andiamo verso terreni che terrei per la mia psicologa”.

E su Madonia, 40 anni, a cui si è legata, nel suo stesso programma: “Una persona vicina che sta lì dentro non può che essere un supporto. Mi spiace che questo suo avvicinarsi a me gli abbia portato tanti attacchi, quando credo che lui non c’entri niente. Là dentro volutamente sto facendo il mio percorso e lui il suo: è la cosa più sana”.