Ha ascoltato l'annuncio delle candidature agli Oscar 2014 mentre era a Los Angeles. Il 'suo' "La Grande Bellezza", dopo aver tronfato ai Golden Globes, è entrato nella cinquina dei film scelti dall'Academy per concorrere come miglior film straniero. Solo il prossimo 2 marzo si saprà se l'ambita statuetta tornerà finalmente in Italia.
"Sono frastornato, non ho ancora ben capito cosa stia accadendo, ma ne sono felice", ha detto un 'incredulo' Paolo Sorrentino. Il regista napoletano si gode il successo, sta vivendo un sogno: "Ci speravo, ci contavo, ma qui non si può mai dare niente di scontato. Questo risultato è merito di tutti".
Anche gli altri interpreti del lungometraggio gioiscono. Sabrina Ferilli, a Latina per presentare il suo nuovo spettacolo teatrale "Signori... le patè de la maison", a RepubblicaTv ha detto: "Spogliarmi se vinco l’Oscar? No, se vinco io si deve spogliare qualcun altro. Servillo nudo? Potrebbe essere un’idea, ma stavolta lo spogliarello lo fa Sorrentino!". E ha poi aggiunto: "Debutto a Latina mentre Sorrentino è a Los Angeles, due città che iniziano entrambe con la lettera "elle", tutte e due vicine al mare, ma di sicuro a Latina mangerò meglio io. E' un momento bello per noi, per chi crede in questo lavoro, per chi ce la mette tutta, questa cosa può dare un po’ di ottimismo e forza".
Al settimo cielo pure Carlo Verdone. "E' una bella giornata. Sono molto contento per tutti noi e per Paolo. Ci siamo impegnati perché sapevamo che era un film molto ambizioso e poteva diventare un capolavoro... Effettivamente lo è diventato - ha dichiarato l’attore e regista romano a Sky TG24 - C’è un grosso errore quando si dice che "La Grande Bellezza" è un film su Roma: Roma non c’entra niente, è una scenografia. Il film è giovinezza, nostalgia, è una storia sull’invecchiamento dell’Europa, di un continente che si è invecchiato e quindi sbanda. Un racconto universale che coinvolge giovani e anziani che oggi vivono senza meta. C’è l’avvicendamento delle varie epoche che avevano degli ideali e che qui vengono rievocati attraverso monumenti straordinari, opere d’arte eccezionali. I personaggi sembrano delle salme che sfilano come fossero dentro un cimitero monumentale. C’è anche molto lirismo, soprattutto nelle scene finali. E' comunque un premio per l’Italia e contro coloro che sono poco sensibili verso la cultura ma, soprattutto, un’occasione unica per me. Una cosa che non mi capiterà mai più nella vita: realizzo commedie italiane e non vado agli Oscar. Sono contento anche per i miei compagni di lavoro, in particolare per Servillo che ci ha regalato una interpretazione straordinaria. Tutti abbiamo lavorato sodo e non ci interessava se la mattina ci si doveva alzare alle cinque. Il fatto di essere arrivati alla cinquina è già un risultato immenso. Poi se arriva anche la corona faremo una superfesta".