Silvia e Stefania Rocca sono sorelle. Una è bionda ed esuberante (famosa per il suoi spogliarelli e per i calendari hot), l'altra è castana e fa l'attrice con successo. Due percorsi diversi e, a quanto pare, a dividerle non c'è solo il lavoro: la stessa Silvia ha rilasciato delle dichiarazioni in merito al settimanale DiPiù. Con Stefania non hanno un buon rapporto.
"Per avere un contatto con mia sorella Stefania accendo la TV e la guardo nella fiction 'Una grande Famiglia', dove sta riscuotendo un enorme successo accanto a Stefania Sandrelli. Del resto, non ho alternative. Lei ha smesso di parlarmi un anno fa, e ogni volta che provo a chiamarla o spegne il telefono, o fa rispondere qualche assistente. Lo so, forse sono una sorella scomoda, forse lei e io siamo molto diverse. Ma soffro tantissimo all'idea che mi abbia cancellato così, di punto in bianco. E vorrei farle un appello, dirle che io sono qui. Che vorrei riabbracciarla". Forse Stefania si vergogna di lei, del suo passato fatto di spogliarelli in discoteca: "Sì, forse sono un po' la pecora nera della famiglia - ammette Silvia - e magari accostarsi a me può nuocerle. Sì, ci ho pensato che si vergognasse di me, di quello che faccio. Ma da qui a troncare del tutto mi sembra esagerato. Poi, non è che io faccia chissà che. Sì, sono trasgressiva, mi piace sorprendere, però, è molto fumo e poco arrosto. Oltretutto, adesso mi sono calmata, specie da quando è arrivata la mia bambina". Elizabeth, di quasi due anni, nata dal rapporto con il compagno, l'ingegnere australiano Anthony Day.
Tornando alla sorella Stefania, la bionda tutto pepe non sa quale siano le vere motivazioni per cui si dovrebbe vergognare di lei: "Quello che posso dirle è che da quando si è messa insieme con l'attuale compagno, il presidente della ditta di moda Costume National, l'imprenditore Carlo Capassa, l'uomo che le ha dato due figli, è cambiata tanto". Ma non ce l'ha con il cognato Sivlia: "Mi ha sempre trattato bene, con rispetto. Il problema è mia sorella, la trasformazione che ha subìto da quando si è fidanzata". In che senso? "Mia sorella e Carlo sono insieme da circa sette anni e le poche volte che sono andata da loro a Milano, dove vivono, quando ancora Stefania e io ci frequentavamo, avevo l'impressione di entrare in un castello dorato. Ad accogliermi c'era lei, Stefania, vestita da contessa, che si faceva servire dalla cameriera come una donna aristocratica, guardandomi dall'alto in basso.... Per carità, io adoro il lusso, e non spunto certo sui soldi, ma sulla mia pelle ho imparato che è importante non dimenticare mai le proprie radici. E le nostre radici, mi creda, sono molto umili. Dunque, tornando a mia sorella, penso che tutto ciò che le ricordi il passato, specie io, un po' la infastidisca". "Credo che ora - prosegue la Rocca - a 41 anni, mia sorella voglia rinascere, e dunque imporsi agli occhi della gente che la applaude, sotto una veste nuova, più elitaria, e perciò ha sacrificato il nostro rapporto. Ma è un peccato. Del resto, se è arrivata dove è arrivata, se sta riscuotendo il successo che sta riscuotendo, lo deve esclusivamente alla sottoscritta".
Senza mettere in dubbio il talento di attrice di Stefania, Silvia spiega: "Per spiccare il volo la bravura a volte non basta. Ci vuole qualcuno che ti aiuti, qualcuno che ti sradichi dalla realtà difficile in cui nasci. Vede, di Stefania si sa poco o niente, perché, come dicevo, soprattutto ultimamente, non ama parlare molto di sé. Tuttavia siamo cresciute a Torino da un papà che faceva il custode alla Fiat e una mamma che faceva la sarta in casa. Eravamo tre figlie: Stefania, quella più piccola, io, quella di mezzo, e poi c'era la prima, la sorella maggiore. Detta così, sembrava la casa di 'Piccole Donne', ma c'era ben poco di romanzato nella vita che facevamo tutti i giorni". "Soldi non ce n'erano - prosegue la Rocca - per cui ci si arrangiava come si poteva. E poi avevo un pessimo rapporto con mio padre, che cercava d'imporre a tutte e tre le sue figlie una disciplina severissima. Spesso ero io che difendevo le altre due mie sorelle, soprattutto Stefania che cercava il mio appoggio. Insomma, vedeva in me una figura sulla quale contare e si disperava quando non stavo con lei. Cosa che è successa quando, a quattordici anni, dopo essere stata notata da un agente, mi sono trasferita a Milano per fare la modella, cominciando a collaborare con Versace. Erano gli anni ottanta, gli anni della moda". E Stefania la prese malissimo, sentiva tanto la mancanza della sorella, che, dopo un anno, l'ha accolta a Milano: "Grazie a me - rivela Silvia - ha sfilato per molti anni e con i soldi guadagnati si è pure potuta iscrivere a una scuola di recitazione, dopodiché Gabriele Salvatores l'ha lanciata nel film 'Nirvana'. Era il 1997 e, da quel momento, la sua vita ha iniziato a girare per il verso giusto. Sebbene non mi abbia mai detto grazie, io e lei abbiamo continuato a frequentarci fono alla rottura di un anno fa, che proprio non riesco ad accettare. Soprattutto per un motivo". Sua figlia Elizabeth che Stefania ha visto solo una volta, non andando nemmeno al battesimo della piccola. Come d'altronde, Silvia non ha la possibilità di fare la zia e di frequentare i figli della sorella.
Infine un appello: "Stefania, io non ti chiedo molto, ma almeno torniamo a essere sorelle e abbracciamoci".