Tiziano Ferro fa una dolorosa ammissione: “Sono stato alcolista e volevo morire”. Il cantante aveva 34 anni, lo confessa a Sette, l’inserto del Corriere della Sera che domani sarà in edicola.
Ora non beve più: accetta la vita. Tiziano Ferro, 40 anni, oggi è riuscito a sconfiggere la sua dipendenza. “Una sera la band mi convinse a bere. E da lì non mi sono fermato più. Bevevo quasi sempre da solo, l’alcol mi dava la forza di non pensare al dolore e alla tristezza, ma mi portava a voler morire sempre più spesso. Ho perso occasioni e amici. Io ero un alcolista”, svela l’artista inu na lunga lettera. “L’alcolismo ti guarda appassire in solitudine, mentre sorridi di fronte a tutti”, sottolinea ancora.
Ferro desidera che altri facciano come lui e riescano a riemergere dalle tenebre. Racconterà tutto anche in un documentario, una produzione originale Amazon disponibile su Prime Video dal 6 novembre. Non ha più paura delle sue fragilità adesso. Riassume in cinque parole i motivi per cui non era felice: “Alcolista, bulimico, gay, depresso, famoso. Pure questo, famoso, mi sembrava un difetto, forse il peggiore”.
La musica lo ha salvato. “Non sono mai stato il primo della classe, ero anonimo, non bello, per niente atletico, anzi grasso, timido, i ragazzi mi chiamavano ciccione, femminuccia, sfigato. Aspettavo che qualcuno intervenisse per difendermi, ma non succedeva mai. Vivevo perennemente frustrato, incaz*ato e anche umiliato. Poi ho cantato per la prima volta e il mondo è cambiato. La musica era l’unica cosa che avevo, un canale per esprimermi in un mondo nel quale non mi riconoscevo”, confida ancora.