Tiziano Ferro sogna la paternità. “Un figlio è la cosa alla quale penso di più nella vita”, sottolinea nel corso di un’intervista a Sky TG24.
Dopo il matrimonio con Victor Allen, celebrato a Sabaudia lo scorso luglio, ora il cantante pensa a un bebè. “Non ho un figlio per quanto io lo sogni, forse in questo momento è la cosa alla quale penso di più nella vita”, confessa l’artista 39enne.
Tiziano Ferro poi aggiunge: “Tutti quanti, quelli che hanno dei figli, mi raccontano che non puoi neanche avvicinarti a capire cosa possa essere. Quindi io mi apro a questo dono e a questo ennesimo miracolo che sarà scritto da chi di dovere. Io potrò soltanto essere accogliente, desiderare e anche pregare senza negoziare. Direi: se vuoi sto qua”.
Non aggiunge altro, non chiarisce se per avere un figlio ricorrerà a una madre surrogata o concretizzerà il desiderio con un’adozione. Ferro torna invece sul bullismo. “Tutte le parole hanno peso, anche la parola ‘scusa’. Rimarchiamo anche il fatto di tornare indietro quando si è in grado di capire di aver sbagliato, credo che il recupero e la risalita facciano più rumore del danno”, spiega.
“Ho tantissimi amici con i quali ho iniziato con il piede sbagliato e probabilmente da piccoli erano dei bulli con me, ma quando si sono fermati mi hanno detto: ‘tu sei una bella persona, mi piaci’, mi hanno chiesto scusa. Ma non scusa buttando per aria una parola della quale ormai abusiamo, ma dicendo ‘sarò migliore’ allora anche quello ha un peso”, chiarisce ancora.
“L’empatia si recupera, io non parlo soltanto del cercare delle regole contro i bulli, parlo anche del bisogno di educare chi si trova involontariamente a sbagliare. Bisogna sbagliare, ma anche tornare indietro, fermarsi e prendere le proprie responsabilità. Anche questo è un atto di grande generosità ed empatia. Altrimenti è meglio stare zitti”, sottolinea il cantante.
“Non capiamo di vivere nel disagio e di vivere rapporti di abuso mentale e verbale, perché poi pensiamo che queste persone abbiano ragione - prosegue Tiziano Ferro - Quando vivi in una realtà molto semplice come la mia, in una realtà di provincia, non sai nemmeno cosa è la depressione e quindi la prendi nell’unica maniera in cui sai vivere e l’abbracci e pensi che sia normale. Poi esci nel mondo e ti dicono che c’è anche l’opzione di essere felice. Quando scopri questa possibilità non ti fermi più. Eccomi qua”. Ora è felice e sogna la paternità, sogna un figlio.