Un nuovo scandalo ha circondato Justin Bieber di recente: TMZ ha pubblicato dei video in cui il cantante, a soli 14 anni, fa insulti razzisti e inneggia al Ku Klux Klan modificando il testo di una sua canzone. Tante critiche da parte dei suoi detrattori e da parte dei suoi stessi fan, ma c'è sempre qualcuno pronto a difenderlo: si tratta del suo mentore Usher. A Nylon Guys il giudice di The Voice US ha raccontato: "Gli ho dato consigli e gli ho sempre detto che era lui a decidere se volere il successo oppure no. Adesso che ce l'ha, da adulto, deve occuparsene".
Eppure ultimamente la lista dei guai combinati dal 20enne idolo delle teenager si è allungata notevolmente. Solo nell'ultimo anno è stato arrestato per guida in stato d'ebbrezza, accusato di vandalismo e di tentativo di rapina e immischiato, seppure mai in modo diretto, col possesso di sostanze illegali. "È sfortunato", ha continuato Usher, "Odio alcune delle cose che sento. È tutto vero? Non lo so. Ma posso dire questo: il successo arriva con un prezzo. Ogni persona deve crescere. Non si è perfetti dall'inizio". Neanche il rapper 50 Cent se l'è presa troppo per le parole razziste di Bieber: "Non penso che lui sia razzista. Penso che neanche sappia chi sia in questo momento – è così giovane. È dura per le persone che diventano enormi star in così giovane età. Devi crescere con un sacco di aspettative. Penso che Justin sia ancora un bambino e sia perso".