Droghe leggere si, droghe leggere no. Solo pochi giorni fa la rockstar Vasco Rossi rispondeva sulle pagine de La Nazione, affrontando lo scabroso argomento, a chi criticava le magliette indossate durante i suoi concerti sulle quali campeggiava una foglia di marijuana con una scritta esplicita: legalize.
''Indossando la maglietta con la scritta legalize, intendo sottolineare che legalizzare le cosiddette droghe leggere non significa affatto mercato libero, bensì cercare nuove e migliori soluzioni che includano e non escludano le persone che si trovano in difficoltà. L'argomento droghe è oggetto di discussioni continue e non è certamente di facile soluzione; ma chi di noi vorrebbe vedere il proprio figlio punito con 8 anni di carcere soltanto per aver fumato uno spinello? Riflettere, con buon senso e con una politica di inclusione per una società più tollerante che non escluda con una politica moralistica e proibizionista: questo era ed è il perché della mia comunicazione, legalizzare la marijuana che è una pianta naturale, non crea dipendenze e non fa male come altre sostanze contro le droghe pesanti''.
Parole chiare, concetti chiari, condivisibili o meno, sicuramente di grande attualità. Rimane innegabile, infatti, che sono sempre di più i ragazzi che vengono attratti da paradisi artificiali, dove spazio, tempo e realtà si annullano. Se questi paradisi, poi, diventano improvvisamente legali, si raggiunge la quadratura del cerchio, ministro Sirchia permettendo.
E' il caso degli Ecosmartshop, negozi che in pochi mesi stanno proliferando sul territorio nazionale. Qui si vendono le cosiddette smart drugs, droghe furbe, ovvero sostanze vegetali del tutto legali capaci di alterare lo stato di coscienza senza provocare danni. L'idea è di Fabio Panariello, il primo ad aprire uno smart shop nel centro di Milano: ''Il punto vendita funzionava. Così con i miei soci abbiamo organizzato un franchising. I negozi per il momento sono sette, ma entro ottobre inaugureremo smart shop in altre nove città. I contratti firmati finora sono oltre 40''. Un vero fenomeno di costume in una società in continua evoluzione. I prodotti arrivano da ogni parte del mondo. Ci sono i biscotti a base di canapa, Skullcaps, la cloub erb, stimolante e visionaria, il kanna, una gomma da masticare con effetti narcotici, e la contestatissima salvia divinorum, una specie di estasi vegetale con effetti simili a quelli dell'Lsd. Un uovo di Colombo semplice e molto fruttuoso. Basta scovare sostanze simili alla cannabis ed accertarsi che siano legali. A questo proposito Panariello e soci si sono affidati ad una società di servizi incaricata di tenere sott'occhio presso l'Unione Europea l'elenco delle sostanze proibite. Ma non basta. A Roma un uomo di fiducia scorre ogni giorno la lista degli stupefacenti del ministero dell'Interno. Cannabis, eroina e cocaina ci sono...le altre no...
''Voglio una vita spericolata...''
Foto: dalla rete