Veronica Pivetti: "Volevo morire"

Veronica Pivetti, 46 anni, è un'attrice brillante. Simpatica ed estroversa. Regina di tante fiction divertenti. Nella vita privata, però, ha dovuto affrontare un lato oscuro della sua anima che l'ha fatta cadere nel tunnel della depressione.

Veronica ha raccontato questo aspetto della sua vita durante un'intervista rilasciata a "Gente": "Ho passato sei anni d'inferno. Sei anni infami, dal 2002 al 2008, in cui sono piombata nel buio più nero. Non avevo più voglia di nulla, non mangiavo, non mi lavavo più, piangevo sempre. Non mi riconoscevo. E poi non capivo. 'Ma che motivi hai per piangere', chiedevo a me stessa, 'sei un'attrice di successo, ha un lavoro che ti piace, nessun problema, perché ti disperi così?'. Il fatto è che la depressione colpisce a tradimento, e in modo democratico. Tu sei la causa del tuo male e non puoi fare nulla. La sola salvezza è tirare fuori il tuo dolore, parlare, chiedere aiuto, senza vergogna. Questa è una malattia seria, va curata finché sei in tempo. E non ti ha braccato del tutto la voglia di farla finita".

La Pivetti ha deciso di raccontare questa sua esperienza in un libro, "Ho smesso di piangere". Dove descrive il suo percorso. Certo fa strano pensare che una come lei, sempre così solare e sorridente, possa aver sofferto di depressione: "Eppure è andata così - ha spiegato - Sì, io sono una persona per natura allegra e positiva, ma non sono un automa. A un certo punto mi sono "rotta" in due, diventando insopportabile a tutti, compresa me stessa. E disperata. Ho scritto questo libro nella speranza di aiutare altre vittime di questo dramma. Per dire loro che dal tunnel si può uscire, che i depressi non sono reietti, che siamo tanti, e solo parlando di questo male si può vincere".

"Nel 2002 - ha proseguito l'attrice, raccontando come è iniziato il suo calvario - mi sono ammalata alla tiroide, sono stata curata male, medicinali giusti dati in dosi sbagliate. Ho avuto una depressione da eccesso di farmaci, i miei ormoni sono impazziti, ho dovuto prendere anche i beta bloccanti per il cuore. Ho cambiato mille medici, psicologi, psichiatri. Non è stato facile trovare il medico giusto. Il primo che ho contattato mi ha liquidato dicendo: 'e torno presto a farci ridere'. Lo avrei ucciso, io stavo male! I primi 3 anni sono stati un inferno, poi ho iniziato a vedere un po' di luce". Veronica ha anche affermato che la cosa di cui aveva più bisogno era quella di essere creduta: "Se mi fossi rotta tutto il corpo sicuramente una schiera di parenti sarebbe venuta a trovarmi in ospedale, ma se ti rompi dentro nessuno ci crede. Il problema è che la depressione non puoi descriverla è invisibile. 'Reagisci', ti dicono, ma tu sei ne baratro, non è né tristezza né malinconia, è un incubo. Diventi una scocciatura per gli altri e allora fingi. Io lo facevo sempre con tutti, tantissimo. E dentro di me pregavo di morire". Tanto da aver pensato anche al suicidio: "Vigliaccamente speravo che un masso mi cadesse addosso - ha rivelato la Pivetti - O che attraversando la strada, molto lentamente, un'auto mi investisse". Lontani anche i famigliari (i genitori e la sorella Irene Pivetti abitano a Milano, mentre lei sta a Roma). Un grande aiuto Veronica l'ha avuto da un'amica e dal lavoro: "Perché anche se al mattino non mi sarei alzata dal letto, avevo un contratto, un obbligo, 'dovevo' andare sul set". E per recitare indossava una maschera: "Nonostante tutto non avevo perso la prontezza, l'istinto alla battuta, lo facevo automaticamente. poi quando tornavo a casa era una tragedia".

Per fortuna ora è tutto passato e la Pivetti è pronta, dal 19 febbraio, a tornare in tv con "Provaci ancora prof".

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