Vittoria di Savoia, figlia di Emanuele Filiberto di Savoia, 18 anni, la donna che erediterà il casato degli ex re d’Italia, è provata. Rientrata dal confine teatro di guerra, ha consegnato un carico di aiuti ai profughi. Ha trascorso del tempo prezioso con i rifugiati ucraini. Al Corriere della Sera confessa: “Mi sento ancora male”.
La missione è durata 4 giorni: destinazione il punto di scambio merci a Leopoli ,poi fino al limite della zona bianca a Zytomyr, un centinaio di chilometri da Kiev. “L’occidente poteva fare molto di più, ho visto la paura negli occhi dei bambini ma anche delle mamme che hanno perso i mariti in guerra”, racconta.
La decisione di partire è arrivata d’istinto, Vittoria spiega: “Partiti da Milano siamo passati a Nova Goriça in Slovenia, poi Gleisdorf in Austria e quindi al confine polacco a Korczowa. E’ stata un’esperienza molto, molto intensa che mi ha toccata, ho incontrato bambini orfani senza più nessuno accanto a loro... felici dei piccoli doni, e mamme costrette a fuggire tra mille paure per salvare i loro piccoli. Nei centri d’accoglienza su tutto il confine Ucraino, prima a Ubl’a e poi a Barabás e a Záhony, tanti bambini rimasti separati dalle proprie famiglie e persi tra lacrime e dolore ma che, non appena vedevano un sorriso amico, cambiavano, anche se per poco, sguardo… E noi potevamo fare di più”.
La ragazza in futuro vuole essere più attiva: “Il prossimo anno mi iscrivo a politica internazionale all’università, a Londra, quel che posso dire è che il popolo ucraino è molto coraggioso e ho visto scene che ti stringono il cuore, famiglie che non vogliono separarsi…”.
E’ stato un viaggio organizzato con la Croce Rossa italiana e la Chiesa Ortodossa italiana con l’aiuto della Conferenza delle Regioni e il patronato del Parlamento Europeo. Insieme agli altri, ha tratto in salvo 6 bambini ucraini. L’esperienza l’ha toccata nel profondo: “Mi sento ancora male, ho negli occhi la disperazione che ho visto fra quella gente. Spero che in tanti li aiutino, ne hanno davvero bisogno”.
Vittoria di Savoia poi in un post sul social scrive: “Negli ultimi giorni mi sono recata al confine con l’Ucraina per portare, insieme ad un gruppo di amici e alcuni volontari dell’associazione Odissea della Pace, vari beni tra cui derrate alimentari, medicinali e giochi per bambini. Ho deciso di far sapere di questo mio viaggio solo ora, a cose fatte, per cercare di spronare quante più persone possibile a dare una mano, anche nel proprio piccolo, a questo popolo che vive una situazione di estrema sofferenza”.
“Io non voglio discutere di politica o di chi abbia ragione, come stanno facendo quei ‘grandi’ che oltre alle parole sanno solo restare ‘immobili’, ma voglio parlare di persone - continua - E esprimerò un concetto anche banale, ma che a quanto pare è sconosciuto ai più… Dobbiamo aiutare le persone che soffrono. Io l’ho fatto, anche grazie all’aiuto di tante brave persone e di un gruppo di amici, e invito tutti voi, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, a fare lo stesso”.