Il caso è chiuso. Un giudice del tribunale di Los Angeles, Suzanne Bruguera, ha deciso di non accogliere la denuncia di Sam Lufti, ex manager di Britney Spears, contro la famiglia della cantante. L'uomo, infatti, ha accusato i genitori della reginetta del pop di diffamazione e aggressione. Inoltre ha chiesto il 15% sui guadagni di Britney nel periodo in cui l'ha seguita, ovvero dal 2007 al 2008, sostenendo l'esistenza di un accordo verbale che sarebbe stato violato. Ha presentato anche un reclamo su quanto affermato su di lui dai signori Spears nel libro di memorie "The Storm", pubblicato nel 2008.
Lufti ha fatto pure rivelazioni piuttosto scioccanti su Britney, affermando che teneva della droga in casa e di averla scoperta grazie all'intervento di un'unità cinofila. Circostanza smentita dall'ex baby-sitter della cantante. Il giudice, dopo aver esaminato le prove portate dall'ex manager, le ha giudicate inconsistenti e ha deciso di sospendere la procedura nei confronti della famiglia Spears. L'uomo ha però dichiarato: "Ricorrerò in appello". Il giudice dal canto suo ha sottolineato come sua decisione sia stata la cosa migliore da fare. Jamie Spears, padre di Britney, ha abbracciato il suoi avvocati, ma non ha voluto rilasciare nessun commento. Mentre uno dei legali, Jamie Leon Gladstone, ha dichiarato: "Siamo felici, sappiamo che questo risultato è il più giusto".