Vittoria Puccini quattro anni e mezzo fa ha perso la mamma, Laura, appena 59enne, morta per un cancro al seno. Il suo dolore è stato immenso. "Non ti ci puoi abituare", ha confessato a Vanity Fair, che nel numero in edicola le ha regalato la cover. L'attrice 34enne, mamma di Elena, 9 anni e 8 mesi, avuta dall'ex compagno Alessandro Preziosi, poco dopo ha dovuto dire addio anche alla sua cara agente, Graziella Bonacchi, anche lei deceduta a 51 anni per un cancro. E' per queste ragione che, illuminata dalla scelta di Angelina Jolie, ha deciso di fare il test e sapere cosa le riserva il futuro.
Già quando la mamma morì per il cancro al seno, Vittoria Puccini pensò al test preventivo. "Allora una dottoressa amica me lo disse: fai le analisi, perché hai altri casi nell’asse ereditario, ed è aggressivo. Ma io avevo altro di cui preoccuparmi: andare avanti", ha spiegato al settimanale. Poi sono arrivati i consigli proprio di Graziella: "Quando mi prese non ero nessuno: appena trasferita a Roma, cercavo consigli e una direzione. Un amico mi mandò da lei: “E' tosta, ma è la migliore”. Mi aspettavo due dritte, e invece mi guarda: “Io ti prendo”. Da lì, è stata una seconda mamma, l’unica davvero capace di rimettermi in piedi quando persi la mia. Ero nel buio più nero. Mi disse: “Non puoi fermare anche la tua vita, Vittoria. Lei non lo vorrebbe. E non c’è peggior dispetto che puoi farle: già ti amava e se n’è andata. Rialzati, subito. Glielo devi". Nel 2013 Vittoria Puccini legge il racconto di Angelina Jolie pubblicato sul New York Times, quello in cui spiega il perché della duplice mastectomia. Comincia a pensare sempre di più al test. "Dove i più si erano sempre arrampicati in perifrasi come “male oscuro”, “malattia incurabile”, lei trovava il coraggio di chiamarlo per nome, uno solo, il suo: “cancro”. E parlandone pubblicamente, consegnandolo all’umanità, lo rendeva già più chiaro e curabile. Si era fatta asportare i seni per prevenire il rischio di sviluppare quel cancro che era stato fatale per sua mamma, sua nonna e sua zia. Lei le analisi le aveva fatte, scoprendo di avere la mutazione del gene Brca1 e Brca2, che per gli oncologi significa portare in corpo una predisposizione forte di ammalarsi al seno e alle ovaie (nel 2015 la Jolie ha asportato pure quelle ndr)", ha precisato. Poi arriva il tumore di Graziella e la sua morte. Tutto questo la convince a fare il test.
"La scienza ci dà la prevenzione: prenderlo in tempo è l’arma che abbiamo. Una sera ne parlo con il mio compagno (il direttore della fotografia Fabrizio Lucci, ndr): dovrei fare degli esami, forse, ma mi spaventano. “Falli, perché vinci comunque: se sono negativi, tirando un sospiro di sollievo, ma anche se sono positivi, perché sapresti, e solo sapendo ci si salva”", ha sottolineato Vittoria Puccini nel ripercorrere l'intera vicenda. "Le mamme ritornano sempre", ha detto. Il pensiero alla figlia Elena. Lei non vuole lasciarla sola.