Già Oscar Wilde, nella prefazione al "Ritratto di Dorian Gray", si barcamenava sulla possibilità che fosse l'arte ad imitare la vita e sulla vita che, a propria volta, imitava l'arte. E in America questo amletico dubbio riguarda i due protagonisti del film "Simone", Winona Ryder e Al Pacino, che pare abbiano trovato un'intesa profonda e particolare sul set.
Nella pellicola, la trentenne attrice e il sessantaduenne divo interpretano la parte di due amanti, ma quando le telecamere spengono la luce rossa e i due non sono più attori, la vita prende a imitare l'arte, e Wynona e Al proseguono con i loro ruoli, trasportandoli però nella realtà. Non sarebbe la prima volta che un legame professionale particolarmente produttivo viene scambiato per una relazione d'amore, ma a sgombrare il campo dagli eventuali equivoci ha provveduto la stessa Wynona, dichiarando al settimanale "W" che per lei e Al "è normale chiamarci a qualsiasi ora, e rimanere a parlare nel cuore della notte. Lo amo così tanto!"
Dunque, l'attrice sembra aver ritrovato la serenità, dopo tante relazioni tormentate e burrascose. Forse, per riprendere fiducia in se stessa e nell'amore, aveva proprio bisogno di una figura matura accanto a sé.